Vorrei raccontarvi cosa è accaduto prima dell’insurrezione di Varsavia.
Già nel maggio 1944 gli aerei sovietici lanciavano volantini su Varsavia, esortando la popolazione ad azioni armate.
Nelle regioni liberate dall’Armata Rossa usavano proprio la strategia del “fatto compiuto”.
La sera del 22 luglio la Radio di Mosca annunciava la fondazione del Comitato Nazionale Polacco di Liberazione, noto con l’acronimo PKWN, in polacco Polskiego Komitetu Wyzwolenia Narodowego.
Il 27 luglio la radio trasmetteva informazioni sull’accordo, stipulato giorni prima, tra il Comitato e Stalin.
Dall’accordo il PKWN ottenne il permesso di amministrare ad Ovest la Linea Curzon.
Il 29 e il 30 luglio la Radio di Mosca e il programma radiofonico Kosciuszko trasmettevano un annuncio ai Varsaviani “Lottate contro i tedeschi“.
Nel frattempo, dal 22 luglio, i tedeschi cominciavano a liberare i palazzi usati dalla Gestapo da prove, documenti, armi e soldati.
Poi il 27 luglio i tedeschi tornarono alle loro attività quotidiane, amministrando la città.
Anche questi “movimenti” poco normali da parte dei tedeschi diedero dubbi ai polacchi che decisero di anticipare la rivolta di Varsavia, senza l’arrivo dei sovietici, in loro aiuto.
Il 25 luglio i ribelli, durante una riunione dell’AK (Armja Krajowa, il movimento di resistenza), decisero di dare inizio all’insurrezione di Varsavia, e il giorno dopo il governo polacco autorizzò la rivolta.
Il 27 luglio il governatore di Varsavia, Ludwig Fischer, emanò un decreto che proclamava la necessità di avere centinaia di migliaia di persone, per prendere parte ai lavori di fortificazione e formazione di barricate.
In questo stesso giorno, verso la sera, il colonnello Antoni Chrusciel “Monter”, senza consultare l’AK, ordinò la mobilitazione.
Il 28 luglio i Varsaviani boicottarono l’ordine di Fischer e i tedeschi non presero posizione, non adottarono misure repressive.
A quel punto il generale BOR annullò l’ordine del colonnello MONTER, provocando confusione, proprio nelle forze polacche.
Nei giorni seguenti i ribelli ebbero notizie che sulla riva destra del fiume Vistola, nel quartiere Praga, c’erano movimenti militari.
Proprio in seguito alla velocità degli eventi il 31 luglio il generale Tadeusz BOR Komorowski diede il comando di iniziare la rappresaglia, a noi nota come l’insurrezione di Varsavia.
L’accordo era di far scattare l’operazione alle ore 17 del 1 agosto, quindi, il giorno dopo.
Alle 20 del 31 luglio il dispaccio era pronto ma non era possibile farlo circolare per via del coprifuoco.
Per questo motivo il messaggio arrivò alle ore 7 del mattino del 1 agosto e così le ore per organizzarsi, e raggiungere i punti di raccolta, erano veramente poche.
Così nei quartieri Wola e Zoliborz i combattimenti iniziarono prima dell’ora W. E ancora oggi ogni 1 agosto, alle ore 17, ORA W, la Polonia ricorda i caduti della rivolta di Varsavia.
Tanti tour offerti su Civitatis per Varsavia, Cracovia, Danzica, Katowice, Poznan, Breslavia.