Polin, il Museo della storia degli ebrei polacchi

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Nel quartiere Muranow, immerso nel verde, sorge il Polin, il Museo della storia degli ebrei polacchi.

La bellissima struttura del Museo della storia degli ebrei polacchi

La posizione del museo è stata scelta in questa zona dato che qui si estendeva il ghetto di Varsavia.  

monumento agli eroi del ghetto di varsavia
Monumento agli eroi del ghetto di Varsavia

Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi compirono tante atrocità, ma ci furono anche tanti eroi che si ribellarono.

Tra questi i coniugi Żabiński, che a costo della loro vita, salvarono tante persone, nascondendole nello Zoo di Varsavia.

ingresso Museo della storia degli ebrei polacchi
Ingresso del Museo della storia degli ebrei polacchi

La parola ebraica Polin, usata per dare nome al museo, significa, Polonia, ma anche “riposo qui”.

Museo della storia degli ebrei polacchi ingresso
Lo splendido ingresso del Museo, con il ponte della memoria

Tramite dei percorsi creati con documenti e pannelli interattivi si conosce la storia degli ebrei polacchi, dal medioevo, alla loro brutale fine.

Riconoscimento come miglior museo europeo dell’anno 2016

La caratteristica principale, che mi ha colpito molto, del Museo della storia degli ebrei polacchi, è la scelta multimediale.

Museo della storia degli ebrei polacchi pannelli
Pannelli in una delle stanze del Museo della storia degli ebrei polacchi

Un complesso museale diverso dal solito, per questo molto coinvolgente.

Museo della storia degli ebrei polacchi stanza
Che dire, semplicemente favolosa

Arrivando qui, credo, noterete a primo colpo d’occhio l’architettura della struttura, creata in rame, vetro e cemento, pensata per ricordare l’apertura del mar Rosso e permettere il passaggio degli ebrei.

Per costruirlo son serviti circa sei anni; la prima pietra fu posta nel 2007 mentre il museo è stato inaugurato il 19 aprile 2013.

Questa non è una data a caso, ma la ricorrenza della rivolta del ghetto di Varsavia.

E’ avvenuta dal 19 aprile al 16 maggio 1943, compiuta dal popolo ebraico recluso nel ghetto di Varsavia, contro i tedeschi che assediavano la capitale polacca, durante la seconda guerra mondiale.

Furono circa 13.000 gli ebrei uccisi nel ghetto in conseguenza della rivolta.

Alle vittime vanno aggiunti 6.929 prigionieri che furono trasportati e uccisi a Treblinka.

Le descrizioni riportare nelle varie stanze sono espresse in polacco e in inglese. Potete noleggiare l’audio guida in italiano per pochi soldi.

Museo della storia degli ebrei polacchi orologio

Per una visita più comoda vi consiglio di usare il guardaroba, e poi rilassarvi, alla fine della visita, vicino alla vetrata grande interna, soprattutto in una giornata di sole.

Museo della storia degli ebrei polacchi vetrata interna
Vetrata interno del Museo

Se non avete fretta dedicate circa tre ore alla visita del Museo della storia degli ebrei polacchi; potrete vedere, leggere e ascoltare una storia con radici antiche.

Un giorno a settimana, il giovedì, l’ingresso è gratuito. Leggendo la mia lista dei musei gratuiti di Varsavia potete scoprire anche gli altri.

Monumento ad Jan Karski

Nel giardino esterno al museo si trova anche il monumento dedicato a Jan Karski, esponente dell’ Armia Krajowa, il principale gruppo polacco di resistenza al nazismo.

Escursioni, tour e attività da fare a Varsavia!

Tanti tour offerti su Civitatis per Varsavia, Cracovia, Danzica, Katowice, Poznan, Breslavia.

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Autore dell'articolo: Bella Varsavia

2 commenti su “Polin, il Museo della storia degli ebrei polacchi

  • valeria

    (18 Settembre 2020 - 16:45)

    E’ sempre molto emozionante visitare posti come il Museo Polin. Sono appassionata di storia, nonchè germanista, pertanto mi è capitato in più di un’occasione di visitare e approfondire le tristi vicende legate alla Shoa. Ho visitato musei simili a Praga, Berlino e Roma e ammetto che la visita lascia senza parole, ti rendi conto di quanto orrore ha causato la persecuzione nazista agli ebrei.

    • Bella Varsavia

      (18 Settembre 2020 - 16:56)

      Ciao Valeria, si ti capisco perfettamente. Io mi occupavo di turismo alberghiero, mentre qui in Polonia sono una guida turistica/local guide e io vivendo qui cerco di approfondire sempre di più questi argomenti e resto affascinata e molto emozionata dal conoscere come il coraggio di alcuni ha salvato povere anime.

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