Museo Pawiak, la prigione di Varsavia

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Continuo a raccontare la mia passione per questa città, approfondendo la sua storia, ed oggi vi racconto del Museo Pawiak, la Prigione di Varsavia e della Reclusione Politica.

La struttura del carcere Pawiak

A me scuote l’animo sia il nome Pawiak che la struttura in sé, e poco più sotto le mie righe troverete le mie foto che non hanno, purtroppo, bisogno di commenti.

La costruzione dell’edificio è iniziata nel 1830, per ordine del conte Fryderyk Skarbek, che all’epoca era membro del Consiglio di Stato del Regno di Polonia.

Un complesso che poggiava sulle vie Dzielna, Wiezienna e Pawia, da cui prende nome il penitenziario. La struttura era formata da quattro piani, lunga 155 metri e larga 12 metri.

Sala Museo Pawiak

I primi carcerati politici furono rinchiusi nel Pawiak nel 1835, poi, con le rivolte del Gennaio 1836, questo carcere fu destinato alla detenzione dei polacchi che dovevano poi essere deportati in Siberia.

Corridoio delle celle

E’ un luogo di profondo dolore quello che oggi è il Museo Pawiak, la prigione di Varsavia, perché commemora il luogo dove sono stati commessi atti atroci, connessi al martirio dei polacchi, degli ebrei polacchi e di chi ha lottato per l’indipendenza della nazione.

Cimeli del Museo Pawiak

Chi veniva rinchiuso nel Pawiak doveva scontare il coraggio avuto per affrontare prima la dominazione russa, poi gli invasori tedeschi.

Dico prima e poi dato che le carceri del Pawiak sono state in funzione dal 1835 al 1944, ed è proprio con la seconda guerra mondiale che questa prigione di Varsavia fu trasformata nella Prigione della Gestapo.

Cella del Pawiak

Nel penitenziario Pawiak sono stati imprigionati 100.000 prigionieri, tra ribelli del ghetto e politici, di cui 60.000 deportati nei campi di concentramento e 37.000 sono stati fucilati. Purtroppo avere dei numeri certi non è stato facile, dato che l’archivio della prigione di Varsavia non è mai stato ritrovato.

I tedeschi in fuga da Varsavia, il 21 agosto 1944, fecero saltare in aria il carcere Pawiak ed essendo impossibile conoscere i nomi di tutti i prigionieri, la Polonia ha preservato la memoria delle vittime di questo orrore.

Quello che potete vedere nelle mie foto sono i resti del cancello d’ingresso, di parte dell’edificio, e delle celle. Il museo è diviso in due parti, entrando a sinistra la sala dei cimeli, a destra le celle (riprodotte), la sala degli interrogatori e gli uffici delle SS.

Divisa dei prigionieri

Ho smesso di respirare e mi sono emozionata quando sono arrivata alla cella di attesa. I prigionieri indossavano la divisa zebra, poi senza poter parlare con altri, mangiare e alzarsi, aspettavano di essere interrogati, torturati, deportati.

Alcuni cimeli del Museo Pawiak

Le torture nel carcere Pawiak non erano soltanto fisiche ma anche psichiche.

All’esterno noterete il Monumento Albero Pawiak, in polacco pomnik Drzewa Pawiackiego, in memoria delle vittime.

Monumento Albero del carcere Pawiak

Le parti originali recuperate dai bombardamenti si trovano all’interno del Museo, mentre l’albero in bronzo all’esterno, che ricorda le vittime del Pawiak, è ricoperto da targhe con i nomi dei prigionieri.

Targhe commemorative dei prigionieri della prigione Pawiak

E’ stato inaugurato l’8 giugno 2005 in presenza degli ex prigionieri e delle loro famiglie.

Se siete stati nel ghetto di Varsavia (di cui organizzo dei free tour) potreste approfondire visitando il Museo Pawiak. Si trova in via Dzielna 24/26,
l’ingresso costa 8zl, chiuso il lunedì e il martedì e gratuito il giovedì.

Tanti tour offerti su Civitatis per Varsavia, Cracovia, Danzica, Katowice, Poznan, Breslavia.

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Autore dell'articolo: Bella Varsavia

2 commenti su “Museo Pawiak, la prigione di Varsavia

  • Paola

    (7 Maggio 2021 - 19:00)

    Questi luoghi sono sempre molto suggestivi e belli da vedere. Fanno molto riflettere. Bellissima descrizione.

    • Bella Varsavia

      (7 Maggio 2021 - 19:46)

      E’ un museo molto particolare ed emozionante il Pawiak.

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